Elogio del pianto
1 Luglio 2019Tristi topici
20 Luglio 2019Ogni tanto me lo domando: a che serve tutto questo? A cosa serve tutto questo sforzarsi, impegnarsi, sapere, provare, fallire? A cosa serve tanta dedizione e tanta fatica? Perché impegnarsi nell’ascoltare o nell’esprimersi, perché crescere, scoprire di sé cose che forse sarebbe meglio lasciare operare nell’ombra, senza di noi, anche se a noi sono dirette, anche se a noi fanno male? Perché allargare la propria percezione, mettere in pericolo la nostra zona di confort? Scavare nelle nostre emozioni per capire cosa c’è dentro? Trasformare pretese e fare i conti con la nostra impossibilità di determinare gli altri? Perché chiedere scusa quando l’orgoglio urla vendetta? Perché? Perché cercare di essere più umani, avere una comunicazione più umana?
Ognuno di noi deve dare la propria risposta. Solo una cosa posso dire: che non tornerei mai indietro. Non so se sono andato “avanti”, ma certamente mi sono mosso e anche se è difficile definire la mappa dei miei approdi (i testi che trovate qui almeno in parte, disegnano quella mappa), se è difficile delineare un percorso lineare, posso dire che cercare (cercare, non scoprire) ciò che sono, ciò che mi caratterizza, ciò che è più umano e definire una modalità di relazione più adeguata, mi pare un bel modo d’investire il mio tempo.
Abbiamo bisogno di sapere cosa è umano e restare umani quanto più ci è possibile, perché nessun altro può farlo al posto nostro. Abbiamo bisogno, data la complessità crescente nella quale ci muoviamo, di far sì che le persone diventino sempre più capaci di interagire in modo costruttivo e intelligente. Abbiamo e avremo sempre più una tecnologia straordinariamente avanzata, globale, unificata: dobbiamo aiutare la nostra umanità a diventare anch’essa avanzata, globale, unita. Per farlo abbiamo bisogno non solo di nuove forme di comunicazione, ma anche di nuove riflessioni sulla comunicazione, di una maggiore coscienza del ruolo che giocano le forme della comunicazione. Abbiamo bisogno, e ne avremo sempre di più, di una comunicazione che permetta di trovare una migliore qualità delle relazioni, una migliore qualità dei nostri accordi, e tutto questo per dare ancora più forza e profondità al nostro essere esseri umani.