La comunicazione non verbale: attenzione!
5 Maggio 2019Perché occuparsi di comunicazione? (Parte prima)
27 Maggio 2019Le nostre reazioni sono stimolate dall’esterno, ma non dipendono dall’esterno. Spero sia chiara la differenza: uno stimolo induce, magari anche pesantemente, non determina completamente. Ciò che determina la nostra reazione non è ciò che accade, ma come interpretiamo ciò che accade. In altre parole, ogni nostra percezione del mondo esterno, degli altri ed anche di noi stessi, dipende innanzitutto da come noi siamo stati educati a interpretare il mondo, gli altri e noi stessi. La cosiddetta “realtà” che vediamo, sentiamo, odoriamo, tocchiamo, così come i giudizi che ci facciamo sugli altri o sulle situazioni, dipendono, molto di più di quanto siamo propensi a considerare, dal nostro sistema di percezione. Ciò significa che il nostro corpo, la nostra storia, cultura, esperienza eccetera concorrono a costruire il nostro mondo più di quanto il mondo in se stesso non faccia. Ciò che percepiamo dipende, oltreche dal nostro sistema fisiologico, dalla nostra storia, dalla nostra irrinunciabile e inevitabile originalità. Perciò, nelle dinamiche di costruzione di accordi o di gestione dei conflitti, la prima persona da prendere in considerazione non è l’altro, chi è, cosa vuole, ma noi stessi: chi siamo, cosa vogliamo, quali sono i nostri meccanismi automatici appresi, quali i bisogni, quali i nostri punti di forza e i nostri punti deboli. Spesso lo dimentichiamo. Ognuno, invece, può solo lavorare sul proprio modo di costruire il mondo e i propri rapporti, poiché a partire da esso si costruiranno accordi, si metteranno le basi per i conflitti. La comprensione di sé, della propria genuina identità, dei propri meccanismi interiori è il primo e più importante passo per gestire e migliorare le nostre relazioni.
Su questo argomento vedi il testo Comunicazione e percezione. Lo trovi qui