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13 Luglio 2020Come sapere quanto probabilmente si vale – Annamaria Testa – Internazionale
3 Agosto 2020“Perdere è più frequente che vincere”
Pep Guardiola
Nei giorni passati ho avuto modo di vedere “All or Nothing Manchester City” su PrimeVideo, una docuserie sulla vita del Manchester City durante il 2017-18. È interessante vedere uno dei più grandi allenatori all’opera. Si notano alcune cose. Ad esempio, Guardiola spesso fa riferimento a se stesso come uno che non sa, non capisce e sbaglia. E poi: usa moltissimo il corpo: salta, scalcia, applaude, si accucia e abbraccia in continuazione. (Tutti si toccano e abbracciano molto). E poi certi suoi discorsi motivazionali non funzionano. Il City ha perso partite importanti, nonostante tutto il lavoro fatto, sia sul campo che sulle “teste”. Si perde. Comunque. E l’idea che l’impegno, il lavoro, la volontà, il carattere e tutto ciò che può essere sotto il nostro controllo siano elementi determinanti per vincere o raggiungere sta roba fantomatica che è il successo, si appanna. Mi pare una visione tecnocentrica delle cose umane che purtroppo è vera, forse, se va bene, solo a metà. Bisognerebbe ricordarsi che i Romani si affidavano sempre alla Dea Fortuna. Ed era gente pratica, molto pratica. Ma nella nostra società l’imponderabile, il sovraumano, l’invisibile e l’incalcolabile è profondamente avversato. E così facendo capiamo un po’ meno chi siamo e dove siamo.