Empatia, qualche cenno
5 Febbraio 2023Da C’era una volta il west a Sense 8, il mondo è cambiato…
20 Marzo 2023Comprendersi è lo scopo della comunicazione. Si comunica per comprendersi e, sulla base della comprensione, portare a compimento i nostri scopi, realizzare i nostri desideri, soddisfare i nostri bisogni, come individui e come gruppo. Essere compresi è inoltre un bisogno intrinseco delle persone, è la risposta al bisogno di essere accettati, di sentirci presi in considerazione per ciò che siamo. Essere compresi è quindi la risposta al bisogno di sentirci parte di un tutto in cui noi siamo considerati in quanto noi stessi.
Comprendersi è il punto di arrivo di un processo che non ha nulla di automatico o scontato. La comprensione è un processo fatto di idee che occorre avere, atteggiamenti che occorre saper mantenere e di tanti piccoli atti che occorre saper compiere. Un processo, quindi, non banale, anche se alla portata di tutti. Un processo delicato, incline per natura al fallimento, data la complessità oggettiva degli scambi, a volte, per malintesi o fraintendimenti, per ignoranza sul come funzionino le parole, per inadempienza, distrazione, pigrizia o semplice disinteresse.
Le possibilità di non comprendersi sono tante, mentre quelle di comprendersi decisamente minori. Non aiuta, in questo caso, la tendenza automatica a pensare che parlare sia sufficiente per capirsi. Generalmente si tende a pensare: “Siccome ho parlato, ed ho parlato chiaramente, l’altro deve aver capito”. Si dà per scontato che, condividendo lingua e contesti, si condivida lo stesso orizzonte, lo stesso mondo, le stesse intenzioni. Parlare la stessa lingua sembra quindi identico a pensare la stessa cosa anche se non è così. Non è nemmeno un problema di quantità di informazioni, il male intendersi, il fraintendersi o il non capirsi sono parte integrante della comunicazione, non un incidente. Tali incomprensioni possono essere ridotte, ma non eliminate, sono variabili inscritte nella natura stessa del linguaggio e della comunicazione. Per questo motivo occorre fare attenzione all’ascolto e all’espressione. Non darli per scontato, ma quantomeno impegnarsi e prestare attenzione al loro modo di funzionare. Di questo bisognerebbe parlare molto di più, in ogni ambito.