Non siamo fatti per accettare la realtà – Il Post
8 Aprile 2017Cos’è l’assertività?
16 Maggio 2017Carl R. Rogers
Partners Il matrimonio e le sue alternative.
Astrolabio, 1978.
(Tit. or. Becoming partners, 1972)
Sbircio sempre nelle librerie altrui e per caso trovo questo piccolo gioiello. Un libro che, in modo onesto e semplice, tratta del matrimonio, della coppia e di ciò che si può dire permetta la sua permanenza. Rogers studia diversi matrimoni, tra cui il proprio e ne ricava 4 schemi di comportamento che sono collegati alla durevolezza di un rapporto:
- Dedizione, impegno: “ Ciascuno di noi può impegnarsi in un’opera comune per il processo di cambiamento del nostro attuale, perché questo rapporto presentemente arricchisce il nostro amore e la nostra vita, e desideriamo che cresca”. p. 184
- Comunicazione: “Voglio mettere in gioco me stesso nello sforzo di comunicare al mio partner ogni mio sentimento persistente, positivo o negativo, in tutta profondità con cui l’avverto in me, come una parte di me, viva e presente. E voglio inoltre mettere in gioco me stesso nello sforzo di capire, con tutta l’empatia di cui possa far sentire il peso, la sua risposta, sia essa accusatoria o critica, sia essa partecipe e autorivelatrice”. (la cosa bella di questa definizione, dice R., è che un solo partner può dare avvio ad un processo catartico). p. 186
- Disgregazione dei ruoli (sociali): “Vogliamo vivere secondo le nostre scelte, quanto più profondamente ci riesca di sentirle e non vogliamo essere modellati dai desideri, dalle regole, dai ruoli che gli altri sono anche troppo ansiosi di accollarci”. p. 188
- Diventare un sé distinto: “Forse posso scoprire qualcosa ancora di quello che sono veramente e profondamente nel mio intimo e avere con questa realtà un contatto più stretto – sentendomi irato o atterrito, ora disposto all’amore e alla sollecitudine, talvolta bello e forte oppure rozzo e orribile – senza nascondere a me stesso questi sentimenti. Forse posso giungere a stimare in me la persona varia che sono. Forse posso essere scopertamente una parte maggiore di questa persona. Se così è, posso vivere secondo i valori di cui io stesso ho fatto esperienza, anche se mi sono noti tutti i codici della società. Allora posso lasciarmi andare a essere con il mio partner tutta questa complessità di sentimenti, significati e valori: essere tanto libero da dare sfogo all’amore, alla rabbia, alla tenerezza, come sono dentro di me. E’ allora possibile che io sia un vero partner in un’unione, una vera persona. E spero di riuscire ad incoraggiare il mio partner a seguire la propria strada verso una personalità distinta, di cui sarei felice che mi rendesse partecipe”. p. 190
Da notare, nelle pagine iniziali l’auspicio che nelle scuole si insegni alle persone come essere persone. 45 anni dopo siamo ancora distanti.